lunedì 31 maggio 2021

HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

 

Harry Potter e la pietra filosofale

autrice J. W. Rowling
Pubblicazione in Italia 1997
Casa editrice Salani


Harry è un orfano che viene affidato agli zii che lo ospitano in casa, trattandolo come se fosse un inserviente. Un giorno ad Harry arriva una lettera che lo invita a frequentare la più grande scuola di magia che esista: Hogwarts e così scopre di essere un mago e di aver contribuito, senza saperlo, alla sconfitta dell’oscuro  signore del male Lord Voldemort quando era ancora un neonato.

Harry inizia a frequentare la scuola di magia di Hogwarts, dove stringe amicizia con Ron ed Hermione. Nella scuola conosce anche il preside che ha ben presente la sua storia e quindi lo protegge.

I tre amici cercano di salvare la Pietra Filosofale, di cui si vuole impossessare Lord Voldemort.

Harry affronta per la prima volta Voldemort e riesce a sconfiggerlo grazie all’incantesimo di protezione lanciato dalla madre quando era piccolo. 

Uno dei dettagli che credo sia importante è la descrizione del castello che ospita la scuola che viene presentato all'inizio, come una figura imponente che rappresenta la magnificenza della scuola di magia. È gigantesco ha tante torri con il tetto rotondo a punta; c'è anche un ponte lunghissimo che lo collega alla Terraferma perché è circondato dall'acqua. Le finestre sono tante e dentro ci sono scale mobili, non come quelle del centro commerciale, ma proprio scale che si muovono, che cambiano posizione.

Anche personaggi sono molto particolari: due  hanno colpito la mia curiosità: Draco Malfoy e Hagrid Rubeus. Draco è un altro apprendista mago della casa dei Serpeverde, è malvagio ed è l'antagonista di Harry e lo ostacolerà in ogni modo Harry rendendogli la vita più complicata. L'altro personaggio bellissimo è Hagrid Rubeus: lui è un mago che viene incaricato di proteggere ed aiutare Harry; la sua particolarità è che è alto più di 2 metri ma ha anche un animo buono e gentile; è tranquillo e divertente, ha una folta barba ed indossa abiti da barbone.

Il linguaggio utilizzato nel libro è molto avvincente. Le formule pronunciate dai maghi sono alquanto bizzarre. "Lumos": per illuminare la bacchetta; "Expecto patronum": per evocare l'animale guida; "fingardum  leviosa": per sollevare qualunque oggetto anche quelli pesanti. 

Quello che mi ha colpito di più sono i colpi di scena, in alcuni casi davvero inaspettati.

Siccome è un libro basato sulla magia a me piace tantissimo e  lo consiglio alle persone curiose di scoprire nuovi luoghi, ambienti, persone e soprattutto misteri.

 

 

Riccardo Angelucci 

1B


Nessun commento:

Posta un commento