mercoledì 22 maggio 2019


IL LIBRO TI PORTA LONTANO






Che belli i bambini più piccoli, a bocca aperta, attentissimi, ad ascoltare (mini-pubblico), un anno di libri scelti da "Scuolibrì", la biblioteca dell'Istituto!
Gli alunni della Quinta B Primaria San Giuseppe, nell'Aula Musica, hanno raccontato il perché di un libro prediletto tra i tanti letti. Ognuno ha detto la sua, con una maturità disarmante, davanti alle loro maestre e ad alcune insegnanti della Scuola dell'Infanzia.  Cosa si nasconde tra le pagine,  subito dopo  un titolo accattivante e a una sintesi in quarta di copertina?
Dall'avventura alla Storia, dai gialli ai rosa ai classici non è bastato spiegare,  ma anche dare un senso alla lettura.
Dove può portare un libro una volta tolto dallo zainetto a casa? "Lontano, lontanissimo, che non si può immaginare".
La maestra Malvina Di Gianvito premia tutti con una medaglia, perché tutti sono diventati più "ricchi" alla fine dell'anno, e le coppe per i primi tre classificati, giusto perché i numeri fanno una piccola classifica sui libri letti. E c'è anche una canzone e ci sono gli applausi e le foto finali.
Si è divertita moltissima la biblioteca "Scuolibrì" anche quest'anno. Col suo viavai di bambini, dall'Infanzia alla Secondaria, non ha avuto un attimo di tregua, e di noia.
Dove può portare un libro una volta tolto dallo zainetto? Dove custodiscono le emozioni. Ed è bellissimo.
                                                                                  TiM

domenica 12 maggio 2019


        MACARONI’ 
 (Quando gli emigranti eravamo noi)


“Lo sai come ci chiamava la gente di qui, quando siamo arrivati? I macaronì…”,  con l’accento sulla i. Questo è uno solo dei ricordi che un vecchio sopravvissuto racconta al nipote di quei duri anni vissuti in Belgio a tingersi la pelle di nero nelle miniere. 
Proprio “Macaronì” abbiamo voluto intitolare questo nuovo pomeriggio di “Vediamoci a scuola”, per ricordare quando gli emigranti eravamo noi italiani e le vite dei nostri padri e nonni  erano segnate dalla fatica, dal pregiudizio e dalla miseria. Uomini che partivano in cerca di fortuna e arrivavano in un Paese (il Belgio) dove mancava la manodopera per l’estrazione del carbone, mentre in Italia scarseggiava il lavoro.
 Erano gli anni Cinquanta (e anche prima) quando le famiglie si separavano e mogli e figli restavano a casa ad aspettare notizie. Alcuni nuclei si riunivano in terra straniera, i ragazzi imparavano una nuova lingua, andavano a scuola, crescevano. 
Tutti i sentimenti, i dolori, le vittorie, le sconfitte, le separazioni, i ritorni saranno narrati dagli alunni della Terza F Secondaria Savini.
Vi aspettiamo martedì 14 Maggio, ore 16.00, Aula Musica.
Ancora una volta ci emozioneremo.
                                                                                                       TiM

giovedì 18 aprile 2019

PREMIO NAZIONALE GIORNALISTICO

Una cortesissima signora super partes (o quasi), nel senso che non si tratta di un genitore o di un docente vicinissimi all'Istituto, ha commentato ieri su Fb: "Da Sud a Nord sempre a prendere premi!" in riferimento all'ultimo, ancora una volta nazionale, a Cesena.
In effetti, dopo la strepitosa affermazione a Sorrento (con un cortometraggio) di una classe della secondaria e le altre della primaria, il Comprensivo Teramo 2, in particolar modo la Savini, è risultata ancora una volta vincitrice (unica in Abruzzo per categoria) nell'ambito del concorso annuale promosso dall'Ordine nazionale dei Giornalisti con il magazine periodico a esclusivo carattere scientifico Chephysicus. Una particolarità che la giornalista del Tg2 Adele Ammendola, nel consegnare il riconoscimento a una rappresentanza della redazione guidata dalla preside Adr
iana Sigismondi e dalla prof.ssa di Matematica Lara Di Luigi, ha sottolineato come "una bella e originale novità editoriale". 
Ne siamo particolarmente soddisfatti perché, perdonate l'utilizzo del blog per fini personali, l'idea appartiene a chi scrive, ma l'impegno viene dai docenti che hanno subito dato la loro adesione, dalla dirigente che non dice mai "no" a progetti che ritiene di valore, e dai genitori che spesso sono più entusiasti dei figli.
Grazie a tutti, quindi, e alle prossime vittorie (ne siamo certi).
                                                                                             TiM






sabato 9 marzo 2019

LA SAVINI PREMIATA AL CONCORSO "ESTER PASQUALONI"



 
Ieri, al Kursaal di Giulianova, durante la premiazione della II edizione del concorso "Ester Pasqualoni" dal titolo "Il cuore non dimentica", una menzione speciale è stata consegnata agli studenti della classe II C della Scuola Secondaria “F.Savini” e, precisamente, a Matilde Broccolini, Costanza D’Ignazio, Greta Gaspari ed Isabel Panichi. Le alunne sono state premiate per la lettera intitolata “Piccolo Uomo” con la seguente motivazione della giuria:
“Piccolo uomo”: comincia così la lettera che la giovane Vittoria scrive al padre omicida, a colui che a causa della furia cieca e volontà crudele ha tolto la vita a una giovane e bella mamma, descritta dagli autori come “donna magnifica, fantastica, forte”. Con un calibrato climax ascendente, le parole, con stile asciutto e ritmo ben cadenzato, si susseguono nel testo per denunciare la follia di un padre che mai più farà parte della vita di una figlia che esprime tutta la sua amarezza per essere stata condannata “a non avere una famiglia”. La lettera, che in alcuni dettagli allude chiaramente alla storia della giovane Melania Rea, può considerarsi manifesto di tutte le voci innocenti che, messe al mondo per vivere una vita serena e libera da ogni forma di violenza, si ritrovano a fare esperienza diretta della parola “femminicidio”. La protagonista del testo denuncia con forza l’ingiustizia subita ma sogna anche, con grande coraggio, il “futuro gioioso” che sarà ancora possibile costruire lontano dalla malvagità umana.”




domenica 20 gennaio 2019

PER "VEDIAMOCI A SCUOLA"

 VENT’ANNI SENZA FABER


Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio”.
Leggendo queste righe a chi pensate immediatamente? Proprio a lui.  A Faber, come lo chiamavano i suoi amici e i fans,  in pausa nostalgica da vent’anni. La morte colse Fabrizio De Andrè troppo presto perché ci potessimo stancare di lui. Non sarebbe stato possibile, in ogni caso.  Chissà con quali altre storie musicate ci  avrebbe sorpresi a cantare in coro da qualche parte in un concerto?  
Per i ragazzi della Savini  (e per moltissimi coetanei)  un tale poeta con la chitarra è stata una novità, per altri un sentito a casa, comunque un avvicinamento complesso.
Ci proviamo, in un nostro
  consueto pomeriggio letterario-musicale (giovedì 24 gennaio - ore 16.00 - Aula Musica),  a restituire, a modo nostro,  parole e suoni a De Andrè. E se il risultato rimarrà, per ora, ai margini leggeri di una giovanissima scoperta, è possibile che preannunci una curiosa spinta ad approfondire i pensieri di un uomo che sapeva raccontare la vita degli ultimi come se fossero i primi.
Vi aspettiamo, ne vale la pena. 
                                                                                         TiM