La serie TV e manga di Doraemon è stata scritta da Fujiko F. Fujio, un autore giapponese.
La prima data di uscita del manga, risale al 1° dicembre del 1969.
Mentre quella dell’anime al 26 aprile del 1996.
L’editore giapponese della serie Doraemon è Shogakukan, mentre quello italiano è Star Comics.
La serie Doraemon, come il manga parla di Nobita, un ragazzo giapponese che frequenta la quinta elementare; nonostante la sua gentilezza, è una persona pigra, svogliata e molto sfortunata. I suoi amici, Gian e Suneo lo prendono molto in giro, ma a consolarlo c’è sempre la sua compagna di classe Shizuka, di cui lui è follemente innamorato con il desiderio di sposarla, anche se questo sogno è ostacolato da un ragazzo di nome Dekisugi, un giovane molto intelligente che attrae molto Shizuka.
Nobita va anche molto male a scuola, ed è sempre rimproverato da tutti per i suoi brutti voti, ma soprattutto dai suoi genitori, Tamako e Nobisuke, i quali cercano di stimolarlo a impegnarsi di più e ad assumersi le proprie responsabilità. Nobita tuttavia non ascolta questi consigli e ciò porterà la sua famiglia in condizioni di povertà. Il suo agire lo avrebbe inoltre portato in futuro a non essere ammesso all'università, e così non avrebbe realizzato il sogno di sposare Shizuka.
Sewashi, un discendente di Nobita proveniente dal XXII secolo, decide di tornare indietro nel tempo per aiutare Nobita del passato a migliorare il suo futuro, portandogli l'aiuto di un gatto robot di nome Doraemon. Quest'ultimo, grazie al “gattopone”, una tasca quadri-dimensionale contenente numerosi gadget detti chiusky, rivoluziona completamente la vita di Nobita, migliorando i rapporti che il giovane ha con i genitori e gli amici.
Doraemon diventa subito amico del giovane, lo sostiene infatti nei momenti di difficoltà, cercando tuttavia di evitare che i suoi chiusky vengano usati in modo sbagliato. I due vivono così insieme moltissime avventure e il ragazzo, seppure faccia molti sbagli, riesce comunque con l'aiuto di Doraemon e dei suoi gadget a risolvere i suoi problemi, facendo la cosa giusta. Il futuro di Nobita migliora, permettendo al ragazzo di sposare Shizuka. Doraemon alla fine torna nel futuro, perchè il suo amico è ormai in grado di affrontare i problemi da solo e responsabilmente.
Doraemon, è un gatto robot assemblato grazie alla tecnologia del XXII secolo.
È in grado di provare emozioni come ogni essere umano. Per rappresentarlo l’autore si è ispirato a un gatto e a una bambola, un giocattolo di cartapesta estremamente popolare in Giappone. Per la parte iniziale del nome ha usato il termine “dora” dalla parola “dora neko” che in giapponese vuole dire "gatto randagio”. Tuttavia, nella lingua giapponese, “dora” significa anche gong: nella serie sono stati inseriti quindi molti giochi di parole e riferimenti legati all'assonanza, primo fra tutti la passione di Doraemon per il dolce chiamato dorayaki. La parte finale, emon, è invece un suffisso presente in alcuni nomi propri di persona maschili giapponesi; l'autore ha creato un nome antico e inusato per un robot del XXII secolo, ottenendo appunto il nome Doraemon.
Ci sono molti nomi che ci hanno colpito, ovvero i chiusky (gadget così chiamati da Doraemon); come ad esempio la “DOKODEMOPORTA”, che è una vecchia porta di legno rosa che se attraversata, conduce nel luogo desiderato.
Questa porta viene usata nella maggior parte delle puntate ed è il chiusky per iniziare ogni avventura.
Mi piace l’idea che un nipote mandi un robot nel passato per cambiare il suo futuro, e quello della sua famiglia.
Questa serie televisiva mi ha fatto capire che nonostante una brutta condizione di vita a livello scolastico e familiare, con il giusto aiuto e le buone motivazioni, una qualsiasi persona può realizzare tutti i propri sogni.
Consiglierei Doraemon a tutti, soprattutto ai giovani con poche speranze per il futuro, ma anche a chi si vuole divertire un po’ magari ricordando il suo passato e tutte le esperienze con i propri amici.
Giovanni Di Marco
Giacomo Facciolini
3A
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